L’investigazione privata nel processo di recupero dei crediti

di | Ottobre 10, 2015

La crisi economica fa sentire i suoi effetti in tutti i settori industriali, portando diverse imprese a divenire insolventi e quindi a non riuscire a soddisfare i propri creditori, quali dipendenti, istituti di credito e fornitori.

Gli ultimi sono quelli, a livello normativo, tutelati in modo minore tanto che in  caso di procedura concorsuale come il fallimento, confluiscono nella massa dei creditori chirografari a differenza dei cosiddetti creditori privilegiati quali banche e dipendenti in primis.

Il ciclo economico comporta che anche le imprese creditrici, a loro volta, se faticano a smobilizzare i propri crediti (perché incassano in tempi molto lunghi) o accumulano “sofferenze” (crediti non più riscuotibili a causa proprio di fallimenti o concordati), incorrono a loro volta nel rischio di default.

Per questo vi è da parte delle PMI la febbrile rincorsa a tutti gli strumenti utili al recupero del credito, dall’intervento stragiudiziale di services specializzati ai decreti ingiuntivi attivati con gli studi legali.

Tuttavia, vista la complessità e la drammaticità dello scenario economico attuale, sempre più spesso l’unico strumento utile all’individuazione di assets utili al recupero legale, è costituito da un’investigazione privata.

E’ lo studio legale o direttamente l’imprenditore a rivolgersi al detective al fine di assicurarsene le prestazioni per molteplici scenari di indagine.

In rapida escalation è l’individuazione dei cosiddetti terzi debitori, ovvero dei soggetti che debbono dei soldi all’azienda debitrice.

In questo caso l’investigazione privata è finalizzata a conoscere gli appalti, le commesse ed il portafoglio lavori di un’impresa al fine di poter attivare azioni di pignoramento presso gli stessi enti debitori.

Il classico caso di un’investigazione privata di questo tipo è costituito da un fornitore di materiali edili che deve recuperare un credito da un’impresa di costruzioni e che ingaggia il detective di fiducia per scovare appalti e cantieri in corso.  

Ma un’investigazione privata finalizzata ad individuare gli assets appetibili può essere indirizzata nel reperire gli istituti di credito con i quali l’azienda ha relazioni al fine di poter attivare un pignoramento su eventuali conti correnti in attivo, altra notizia di primario gradimento per gli studi legali i quali possono con tali dati velocizzare azioni di recupero rispetto al classico pignoramento immobiliare.

Già perché il valore aggiunto dell’investigazione privata nel processo di recupero giudiziale è costituito dal poter fornire notizie non facilmente reperibili quindi nemmeno accessibili a potenziali creditori concorrenti.

Rispetto ad una normale agenzia di informazioni commerciali che si limita a fornire solitamente i dati desunti dai pubblici registi (Catasto, Conservatoria, Pubblico Registro Automobilistico…), un’agenzia di investigazioni private riesce a fornire un contributo maggiore in termini di intelligence.

Inoltre vi sono casistiche ove il contributo di un detective esce dall’ambito informativo per confluire pienamente in vere e proprie attività di indagine .

Le aziende che sono a rischio di procedura concorsuale sempre più spesso attuano manovre elusive rispetto ai diritti dei creditori, come ad esempio simulazioni della cessione di rami di impresa nonché di compravendite di beni immobili e strumentali.

Sovente ci si trova dinnanzi ad imprese che vendono il proprio marchio ma cedono il ramo d’impresa ad una newco.

Questi sono casi ove l’investigazione privata è l’unico strumento che può apportare chiarezza attraverso il reperimento di elementi probatori che possano dimostrare la natura fittizia di certe operazioni in modo di poter operare, laddove necessario, azioni di revocatoria oppure dimostrare la cosiddetta continuità d’azienda.